sabato, giugno 23

Viva gli eretici!

Avevo appuntato questo vino sul mio taccuino.
Mi è capitato di berlo alla fine di due giorni particolari, strani, dove ho vissuto una serie di emozioni, fatti, accadimenti sconfortanti, che hanno innescato considerazioni a voce alta, altre solamente appuntate, altre condivise con fidati amici, su questo mondo che ci circonda – quello del vino, intendo – Il trebbiano d’Abruzzo 2005 di Emidio Pepe, ed alcune sagge parole, mi hanno ricordato – Ahimè, ho lasciato che per un attimo stolti me lo facessero dimenticare – il significato, il midollo, l’essenza stessa della mia passione. Provate a berlo.
Dopo il primo sorso, come potreste non capirmi? Il colore è giallo paglierino, limpido, instabile, sfumature oro chiaro si fondono con venature verdoline brillanti che ne rivelano l’età ancora infantile. Ciò influenza, insieme alla bassa temperatura di servizio, i profumi che solo tra qualche anno diverranno maggiormente complessi. Si avvertono però, nitidi sentori di frutta bianca, pesca, melone, erbe aromatiche. Ma ciò che da subito colpisce è la rocciosa mineralità che a zaffate si fa largo nelle narici, inebriandole. E risulta difficile, complesso, impossibile, non immaginare il più alto massiccio montuoso degli Appennini, il Gran Sasso, che guarda i due ettari e mezzo di questa vigna a Torano Nuovo in provincia di Teramo. Risulta difficile non pensare che il sapore, inizialmente amabile, leggiadro, leggermente dolce, che via via si fa sapido, secco, fresco nel suo ingresso al palato, quest’ultimo sferzato da una sontuosa acidità, ma caldo di un tepore cordiale una volta deglutito, che la mineralità rocciosa quasi corrosiva ed il finale tagliente, metallico oserei dire, non si debba agli aguzzi profili, ai picchi, strapiombi, precipizi, agli scoscesi contorni di quell’immobile mole grigia dalle cime bianche innevate. Arduo non pensare che la personalità di questo vino, unica, pura e cristallina, non venga dal Ghiacciaio del Calderone, il più meridionale dei ghiacciai europei. E tra queste sensazioni, si avvertono note affumicate, opulente, grasse. Grasse come le risate, che con facilità riesco ad udire, di coloro che, indossati gli stivali giusti, pigiano le uve di questo vino.
No, non avete capito male, né io sono in preda a visioni o allucinazioni etiliche. Le uve di questo vino vengono ancora pigiate con i piedi! La fermentazione avviene naturalmente, non è aggiunta anidride solforosa, presente – perché prodotta spontaneamente – nella misura di 49 milligrammi su litro; non si effettua filtrazione, ma decantazione a mano da una bottiglia all’altra. Il costo di questo vino che durerà a lungo, che oggi si definirebbe biodinamico, e un tempo, semplicemente vino, è tra i tredici e i quindici euro.
Immagino di abbinarlo alle parole scritte da un eretico, purtroppo scomparso qualche anno fa. Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, edito da Longanesi & C. Porterei questo libro con il vino fin lassù, in cima, sul Gran Sasso, mirando, di tanto in tanto, l’immensità innanzi. Altrimenti, se preferite, godetevelo con le immagini del film L’attimo fuggente con Robin Williams ed Ethan Hawke, per la regia di Peter Weir.
Ringraziando Dio, gli eretici a questo mondo esistono ancora.

Azienda Agricola Emidio Pepe
via Chiesi, 10 - 64010 Torano Nuovo (TE)

Tel Fax 0861 856493
www.emidiopepe.com
info@emidiopepe.com
Enologo: Federico Staderini; Ettari: 11 di cui 9 di proprietà.
Bottiglie prodotte: 60.000; Vitigni: montepulciano, trebbiano.


Mauro Erro - Taccuino di un giovane bevitore

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4 Comments:

Blogger vittorio said...

ho comprato una bottiglia di questo Trebbiano "eretico" qualche giorno fa, a questo punto dopo aver letto il tuo post non vedo l'ora di berlo...

25/6/07 1:03 PM  
Anonymous Anonimo said...

Eretico come il Pinot Nero passito di Cantrina

25/6/07 6:44 PM  
Blogger il maiale ubriaco said...

Non posso non essere totalmente solidale con Mauro quando cita Terzani! Un grande uomo, grandi libri e l'esempio massimo del rapporto mediato e ragionato (ma senza "sbilanci") con la Natura. Alla tua Maurì, anzi..alla vostra!
Ste-

25/6/07 11:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ste, alla nostra!!!

Per l’eretico: Pinot Nero passito di Cantrina, da quando è comparso a Merano, me ne hanno parlato sempre più spesso. Non ho avuto ancora modo di saggiarlo. Mi affretterò.

26/6/07 11:11 AM  

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