giovedì, novembre 22

Linguaglossa, Scilio, Sikélios. Nerello mascalese a prova di dolcezza!

Sulle sciare scure del vulcano, il rosso foco della lava rischiara le fronde verdi dei vitigni; filari e terra e casolari diventano piccini di fronte all'immane montagna che lapilli e massi rutta. e mentre tuona e bagliori man mano scemano, che il gigante stanco va a dormire, ritorna l'uomo sui terreni arsi a rinfoltirli e quivi poi a vendemmiarli.
Ogni tanto si torna a Catania. Ogni tanto attraverso racconti, piccole citazioni e veloci ricordi il Maiale torna sui suoi passi in terra etnea. Poco più di un annetto fa avevamo cominciato il nostro viaggio con un post, oggi invece è la volta della Linguaglossa e per la precisione siamo in Valle Galfina alla Tenuta Scilio. Qui dal 1815 sorge l'antico casolare della famiglia Scilio, che da oltre quattro generazioni coltiva con passione la vigna e conduce un agriturismo farmhouse.
Nel corso del tempo, abbiamo avuto modo di provare e di apprezzare senza riserve i vini . Difficile dimenticare la visita alla Tenuta in un caldo pomeriggio domenicale di fine agosto. Ancor più difficile cancellare la chiusura in dolcezza di quella giornata accompagnata dal Sikélios e dalle tracce lasciate in quella occasione sul nostro palato.
Un Sicilia IGT (indicazione geografica tipica) rosso, dolce da uve stramature appassite al sole secondo l'antico rito di tradizione sicula. Un vino elegante, come ci si aspetterebbe da un nerello mascalese in purezza, con sentori di caramello, miele, liquirizia, spezie: un vino vellutato e dalla notevole corrispondenza gusto-olfattiva. Un vino dolce, ma mai stucchevole, mai noioso, gonfio e muscoloso; in grado di sorprenderti sempre fino all'ultimo sorso, capace di stupirti ancora una volta regalandoti sensazioni nuove e diverse, un vino da scoprire a sorsi piccolissimi e a polmoni pieni!
Si sposa bene con la pasticceria secca siciliana o con qualche formaggio stagionato piccante. Ideale nel fine pasto, in un attimo di meditazione, in compagnia di un sigaro gentile, di un pezzetto di cioccolato serio. Prossimamente lo proveremo anche con qualche grossa caldarrosta e con un paio di nocciole.
Questo vino partecipa a il Vino dei Blogger #12 Passiti da Meditazione (Primo Anniversario) di Marco Cenci Loste di Una colica d'acqua.

Tenuta Scilio
contrada Valle Gafina
95015 Linguaglossa (CT)

Tel. Fax 095.647789
info@scilio.com
www.scilio.com


Giacinto Chirichella

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

grande espressione del territorio..
l'ho degustato in loco con caggiaggione e formaggi...e con la mitica ricotta salata
magic caldo
saluti
marco
www.chefmarco.splinder.com

22/11/07 1:48 PM  
Blogger Loste said...

Evvai Giacinto... sempre vini intriganti :)
Grazie
Marco

22/11/07 6:07 PM  
Blogger il maiale ubriaco said...

Chissà se Linguaglossa non abbia effettivamente un riferimento alla glossa, linguaggio glossolalico. Lingua oscura parlata dagli apostoli quando in diretto contatto con la divinità, e adoperata dalle altre religioni.
"Parlare in altre lingue", intraprendere un rito di comunicazione diretta con l'alter. Chiediamolo, a Tenuta Scilio, se davvero ci fosse un retaggio. Mi pare importante.
Ste-

22/11/07 6:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

il vino un'aspetto della felicità

La felicità nascosta

Un giorno lontano nel tempo e cosi prossimo da essere ancora atteso, il dolce fanciullo si rivolse al vecchio saggio chiedendo con la sua tremula vocina :"Ma dimmi, buon saggio, io tanto ho cercato risposte a una domanda che ogni giorno mi sovviene alla mente e a cui non trovo risposta, sai dirmi tu qual'è la risposta? Io cerco la felicità e tanti mi dicono cosa devo fare, come devo comportarmi, dove devo andare, cosa non devo fare,ma io non capisco cosa c'entrino tutte queste cose con la felicità. Sai dirmo tu, buon uomo cosa devo fare per essere felice?".

Il vecchio saggio, che aveva ascoltato le parole del fanciullo, alzò il capo al cielo, e dopo aver profondamente sospirato, cosi iniziò.

Vedi caro mio fanciullo, troppo spesso i grandi confondono la felicità con ciò che non ne è neppure una parvenza e scambiano l' essere soddisfatti di qualcosa con la felicità, ma la vera felicità inizia da una assenza e da un grande desiderio.Ti racconterò allora cosa è la felicità, cosi che tu la sappia cercare e riconoscere nel tuo cammino.

La felicità è il bisogno di un grande cuore, che sappia colmare con il suo amore la distanza tra il nostro desiderio di felicità e la sua realizzazione.

La felicità è uno sguardo che sappia penetrare la dove nascono i nostri pensieri, cosi che quello sguardo, come una dolce mano, li possa cogliere e condurre la dove troveranno la loro risposta.

La felicità è uno sguardo che sappia incontrare i nostri occhi, per poterci rispecchiare nella felicità dell' altro.

La felicità è avere qualcuno da amare, che prima di noi abbia amato i nostri desideri.

La felicità è essere lontani , senza essere distanti.

La felicità è un passo di cui riconosciamo il suono, ed è il trepidar del cuore che l' attende.

La felicità è una carezza che sfiora il volto dell' amato senza toccarlo.

La felicità è il silenzio colmo dell' attesa della voce amata.

La felicità è il rispetto che ci fà guardare all' amato come al nostro più prezioso brillante.

La felicità è la cura con cui sosteniamo le sue fatiche più ancora delle nostre.

La felicità è avere un segreto, nascosto nel cuore dell' amato.

La felicità è nascosta dalla sua evidenza, perchè sà che il suo splendore sta nel pudore con cui si manifesta.

La felicità è un "Tu", nascosto in un "Noi" che lo contiene.

La felicità sono io e sei tu.
marco
www.chefmarco.splinder.com

24/11/07 8:11 AM  
Anonymous Anonimo said...

Bellissimo!!! Anzi deve essere buonissimo... :-P
P.s. Chianti in arrivo cari.... ;-***

26/11/07 5:57 PM  

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