tagliatelle allardiate
Abbiamo deciso di rimanere ancora per qualche giorno sul territorio Irpino-Sannita alla ricerca di un’altra ricetta, ancora una, in cui vi fosse il pecorino laticauda fra gli ingredienti principali. L’abbiamo trovata ad Avellino, capoluogo iripino, in una caratteristica taverna del centro storico, l’ Antica Trattoria Martella, riportata anche nel libro Ricette di Osterie d’Italia - Slow Food Editore. Un piatto molto semplice e gustoso che rispecchia a pieno le abitudini culinarie di questo territorio, dove la cucina é sempre stata sinonimo di abbondanza, soprattutto nei condimenti. Sembra infatti che le tagliatelle allardiate vengano cosi chiamate perché mantengono il riferimento al lardo, ingrediente abbondantemente utilizzato nella cucina della tradizione locale. Noi, come sempre seguaci di una cucina schietta e in virtú delle usanze locali, il lardo lo abbiamo utilizzato con divertimento e grande soddisfazione per il palato. Aggiungerei che questo piatto é particolarmente adatto per una rigida giornata d’inverno, seduti a cena davanti al caminetto, in compagnia, degustando del buon vino rosso… quello della casa! Per chi non potesse, pazienza, speriamo solo che il risultato sia di vostro gradimento.
500 gr. tagliatelle
150 gr guanciale
200 gr pecorino di laticauda grattugiato
1 cipolla
2-3 cucchiai di lardo (5-6 cucchiai olio extra vergine d’oliva)
2 cucchiai di latte
2 foglie di alloro
sale
pepe bianco
Affettare la cipolla e la pancetta. Far soffriggere la cipolla nel lardo fino a quando non sará appassita, aggiungere la pancetta, l’alloro e cuocere a fuoco moderato per 4 - 5 minuti. Cuocere ben al dente la pasta che andrá scolata e amalgamata in padella per qualche minuto con il resto del soffritto, il pecorino, latte e abbondante pepe. Servire ben caldo.
500 gr. tagliatelle
150 gr guanciale
200 gr pecorino di laticauda grattugiato
1 cipolla
2-3 cucchiai di lardo (5-6 cucchiai olio extra vergine d’oliva)
2 cucchiai di latte
2 foglie di alloro
sale
pepe bianco
Affettare la cipolla e la pancetta. Far soffriggere la cipolla nel lardo fino a quando non sará appassita, aggiungere la pancetta, l’alloro e cuocere a fuoco moderato per 4 - 5 minuti. Cuocere ben al dente la pasta che andrá scolata e amalgamata in padella per qualche minuto con il resto del soffritto, il pecorino, latte e abbondante pepe. Servire ben caldo.
9 Comments:
ragazzi...questo pecorino dev'essere veramente eccezzionale !!!...ma ora che mi sono trasferita in toscana, dove lo posso trovare ???
Ciao Alice. In uno dei precedenti post c'era stata la stessa richiesta. Allora
Caseifici Ciarlo Morcone (Bn)per il Percorino Laticauda
Azienda Casa Madaio Eboli
per il Caciocavallo Podolico, Cacioricotta di capra del Cilento
Potresti provare a contattarli per accordare una consegna a domicilio. Altrimenti prova l' indirizzo www.sanniofood.it
mmmmm....e le tagliatelle hanno la sfoglia non esageratamente sottile, come piace a me; detto in altri termini, manca loro solo la parola!!!La permanenza prolungata in territorio irpino vi/ci fa più che bene, baci
concordo con la canny! le tagliatelle belle "stagne" fanno impazzire anche me...per il caminetto, va bene lo stesso se me le gusto davanti al termosifone? saluti golosi cat
va bene, va bene. Per la tagliatella effettivamente ho dimenticato di raccomandare quelle belle spesse...e fatte a mano se possibile.
Saluti
Re
Ragazzi è uno spettacolo questa tagliatella!!!!
Mi chiarite un pò sul guanciale?
Ovvero vado dal salumiere come affettato o dal macellaio per la "ventresca" fresca?
Vi seguo sempre Valeria
io direi di andare dal macellaio per la ventresca, ma il guanciale é l'ingrediente utilizzato nella ricetta orginale.
Re
Indubbiamente dal macellaio. Che ti darà sicuramente il guanciale - parte della guancia e del collo del maiale. E' un pò più duretto, ad esempio della pancetta, dalla quale si distingue per lo specifico impiego nei sughi a base di cipolla. Ste-
Sono crollata per terra!
mi volete morta!?????
;-)
che ricettinaaaaaa!!
bravi porcellini ubriachi!
Posta un commento
<< Home