Ristorante braceria "Nadì"- Matera: Sassi, crapiata & buon duemilasette
Passato appena il Capodanno decido di muovermi dalla bellissima zona delle Dolomiti Lucane (Basilicata) alla volta di Matera. E’ prevista pioggia, ma riesco a godere fin dal primo mattino di sole caldo e poco vento. Scendo fin giù i Sassi. Anni fa avevo partecipato proprio in quella zona ad un bellissimo workshop di Antropologia visuale. Nonostante la “cittadella” abbia beneficiato molto del rinculo massmediatico a seguito della realizzazione, in loco, del Cristo di Gibson, tento di fingere che il film lì non sia mai stato girato. Non che non mi sia piaciuto, ma così facendo diventa più facile, a mio avviso, penetrare l’anima della vecchia città, quindi dei Sassi e della conca montuosa sulla quale affacciano. Mi immergo in fantasiosi pensieri, passeggiando in lungo e in largo, saltellando dalla Gravina alla Murgia e immaginando le antiche società rurali che fondarono e abitarono la città antica. "Matera è l'unico posto al mondo dove gli abitanti possono dire di vivere nelle stesse case dei loro avi di 9.000 anni prima" recita Fodor's, una guida inglese. I reperti più antichi risalgono a 400.000 anni fa e oggi Matera e i suoi Sassi è il primo sito al mondo dichiarato dall'UNESCO "paesaggio culturale". Anni fa (1986) fu Renzo Piano a progettare il restauro e quindi il recupero di una parte dei Sassi. Ma per vari motivi il progetto non fu mai realizzato. Ora quella striscia urbana sta trasformandosi in sistema museale: Museo della civiltà contadina, Museo demo-antropologico, Circuito delle chiese rupestri, Mostre d'arte etc., mentre una seconda parte ha natura commerciale, con pizzerie, ristoranti, alberghi, società software, negozi di artigianato tipico. Una terza parte è di natura residenziale. Passeggiando passeggiando arriva l’ora di pranzo. Come sempre e come un arcaico appuntamento rituale, la pausa per mangiare rinvia per un po’ le mie meditazioni. Evito decisamente di risalire a Matera nuova optando per un pranzo nei Sassi. Ci sono molte locande e trattorie, tutte di notevole interesse gastronomico. La mia attenzione si sofferma su di un giovane ristorante & braceria, aperto se non erro in ottobre 2006. Il Ristorante Nadì si trova presso il Sasso Barisano, a conclusione di una splendida passeggiata. L’ambiente è decisamente accogliente ed il servizio impeccabile. Credo di aver già detto altrove quanto mi infastidiscano quei camerieri che se ne stanno lì a guardarti nell’attesa che tu abbia finito di mangiare. Beh..non è certo il caso del ristorante Nadì. Al contrario il clima che si respira è molto rilassante e il servizio molto discreto. Poco piacevole brusio e odore di carni arrostite su di una capiente brace sono gli ingredienti tipici che accompagnano la sosta presso il ristorante. Appena all’ingresso due grosse botti rammentano la mescita di vino disponibile: Rosso Basilicata, dal colore chiaro e Primitivo del Materano, più scuro e decisamente ottimo. Lascio perdere i secondi che approfondirò in un prossimo appuntamento (varia la scelta delle carni: fiorentine di manzo podolico della lucania, agnello nostrano, salsiccia di maiale, costate di vitello, gnimredd – interiora – ecc.). Opto (anche per restar leggeri quindi proseguire nella passeggiata) per un antipasto lucano (salumi e formaggi nostrani, in particolare un delizioso fagottino di pasta di mozzarella ripieno di dolce e leggera panna; burratine, ricotta forte, cacioricotta e formaggio di fossa), quindi la tradizionale crapiata (minestra di grano,ceci,cicerchie,fave e fagioli). Per concludere un’ottima torta di ricotta e cioccolato delicata e ben misurata nella ricotta. Al contrario sarebbe risultata poco digeribile. Una buona grappa di Aglianico saluta con me l’appuntamento tradizional-mangereccio nell’incantevole cornice dei Sassi di Matera. Al calar del sole e in una leggera pioggerellina abbandono la cittadina ritornando verso casa.
Colgo, insieme ai miei collaboratori, l’occasione per salutare tutti coloro che ci seguono, ci hanno seguito e ci seguiranno. Come un pochino si sarà capito, Il Maiale Ubriaco sta lavorando per approdare, nel più breve tempo possibile, ad un completo rinnovamento. Rinnovamento di stile, organizzazione ed estetica. Solo l’etica e gli intenti rimarranno gli stessi: è nostra la volontà di raccontare a voi e insieme a voi la tradizione gastronomica campana, cilentana e lucana, come si disse nella intro di quel fatidico venerdi 24 marzo 2006. Appena 10 mesi fa. Non dimenticando, all’interno di un universo gastronomico che per forza di cose segue le linee guida dell’impoverimento culturale dettato dalla globalizzazione, che il recupero delle tradizioni, nel nostro caso un recupero gastronomico dell’origine e della convivialità, si rende necessario a noi per rispettare - e continuare a farlo - uno degli elementi chiave della fondazione dell’identità culturale dell’uomo: il cibo, la tavola, la gastronomia e in essa gli usi e i costumi. Siamo coscienti della piccola goccia che rappresentiamo all’interno di questo grande mare. Così come teniamo bene in conto gli errori fatti e che faremo. Ma, banalmente, sbagliando si impara. Quello che a voi deve rimanere chiaro è la volontà, la passione e l’etica che ci ammantano il capo in questa nostra impresa. Ogni suggerimento, critica o sberleffo, se ben costruito, ci sarà di aiuto e sarà ben accetto. Dunque un buon 2007 a tutti dal profondo. E a presto con il nuovo Maiale. Nel frattempo si continua…
5 Comments:
Buona anno!!!
Auguri ragazzi. Aspetto con ansia il vostro rinnovamento. Fa piacere leggervi. Un saluto e buon 2007.
Che bello..l'anno che inizia porta sempre delle novità!!! Bravi.. ;-D
Se passate da torino, mi raccomando chiamate!
auguri!!
auguri a tutti i maiali ubriachi e buon 2007
Non avete assaggiato i nostri peperoni cruschi?!?!
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