lunedì, marzo 26

Bosco Caldaia 2003 Antica Masseria Venditti


Ora che il giovane frutto prepotentemente si esibisce, rigoglioso, quasi eccessivo, a tratti violento, ne subiremo la florida, fresca ed esuberante vigoria. Non potrebbe essere diversamente vista la torrida annata in cui nasce e il poco tempo trascorso in bottiglia. Ma a ciò vi si aggiunge, in maniera determinante, le cure che Nicola Venditti dona ai suoi vini.
La zona di Castelvenere – dove è ubicata l’Antica Masseria Venditti, vignaioli dal 1595 – rientra nel territorio della doc Solopaca, che nell’immaginario collettivo significa prezzi stracciati e vini spesso mediocri. Questo dovuto, purtroppo, al numero impressionante di bottiglie che la cantina sociale riversa ogni anno sugli scaffali della grande distribuzione. Recentemente la notizia del cambio d’enologo alla guida tecnica di tale cantina: basterà l’altisonante nome?
Ma a saper scavare tra le pieghe di queste colline e vallate ecco spuntar fuori realtà interessanti e vini schietti: Fattoria Ciabrelli, Santimartini, ed appunto L’Antica Masseria Venditti.
Assaggiando i suoi vini, dalla spontanea e spensierata Barbetta al Bosco Caldaia di cui sto scrivendo, assaporerete e conserverete il gusto e il ricordo di fresca giovinezza. Niente di più semplice da spiegare: i suoi vini non vedono legno ne durante la fermentazione ne nella fase di affinamento fatta solo ed esclusivamente in acciaio e vetro. Ciò preserva e ci regala la candida purezza dei vitigni, quasi mangiassimo i grappoli a piene mani strappandoli al tralcio e al sole.
Il vigneto, un tempo Bosco riservato alla caccia detto della Caldaia, è coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica. La sua esposizione è a sud-sud-est, la migliore che vi sia, ad un’altitudine di 160, 170 metri. Le viti, impiantate nel 1980, sono circa 2500 per ettaro, e rendono mediamente per ceppo dai 4 ai 6 kg d’uva. Le bottiglie prodotte in quest’annata sono state 4080.
Il vino, da aglianico, montepulciano e piedirosso, è di un rosso rubino con evidenti ed accentuati riflessi di colori cardinalizi che sfumano sull’orlo in un rosa carico e denso. Al naso dopo alcune note di riduzione, esibisce, come ho scritto, il vigore di un giovane frutto, more, che sovrasta fiochi abbozzi speziati. La bevuta è grassa, piena, polputa. Non provate a sorseggiarlo: il palato prosciugato e arso dai tannini non ancora ammansiti implorerà un secondo bicchier rapido, lascivo e dissetante. Sentori di tabacco biondo e cuoio e pepe nero accompagneranno la suadente dolcezza e la succosa morbidezza sorretti da una buona acidità. Una buona persistenza finale chiuderà il ritorno vinoso. Fossi in voi ne porterei un paio di bottiglie per una scampagnata, un pic-nic in questo matto tempo che ci regala giornate di sole primaverili, o le chiederei in una trattoria semplice e goduriosa dove lo accompagnerei a sughi strutturati, carni importanti, formaggi stagionati. Il vociare confuso e allegro o le risate della vostra compagna che si fondono con i suoni della natura sarebbero un ottimo sottofondo. Un altro paio di bottiglie, invece, le terrei da parte. L’indiscussa qualità del Bosco Caldaia infatti, gli permetterà la strenua resistenza al tempo nel tentativo di guadagnare nuovi e più maturi attimi di vita. E il tempo, da sicuro vincitore, magnanimo gli riconoscerà quell’ostinata capacità donandogli l’eleganza, la complessità e l’armonia che ora sono velate dal frutto prepotente.
Tra cinque, sei, forse dieci anni, le prenderete dalla vostra cantina dove con cura le avrete conservate. Allora e soltanto allora varrà il detto: uno è perfetto, due è amicizia, tre è folla. Tirerete fuori i vostri calici di fine cristallo, vi accomoderete, e potrete sorseggiarlo meditando, in silenzio.
Vuotata la bottiglia: In a sentimental mood suonata da Duke Ellinghton e John Coltrane, i Concerti Brandeburghesi di Bach o Sgt. Peppers dei Beatles.
Prezzo in enoteca tra i 9 e i 13 euro.
Vi lascio con un augurio: per tutti coloro che andranno al Vinitaly 2007, possiate bere vini unici, sinceri ed emozionanti, anche per me che non ci sarò.
Buone bevute a tutti.

Antica Masseria Venditti
vitigni: aglianico, montepulciano, piedirosso, barbera, olivella, greco, cerreto, falanghina.
ettari: 11 di proprietà. Bottiglie prodotte: 100.000.
enologo: Nicola Venditti
sede a Castelvenere in via Sannitica 122.
tel. 0824 940306
fax 0824 940301
info@venditti.it
www.venditti.it


Taccuino di un giovane bevitore di Mauro Erro

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ottima bottiglia per le prossime feste pasquali o per la scampagnata di Pasquetta, ci avevate pensato? Proverò anche la conservazione per i prossimi anni come consigliate, ma vi confesso che ho delle serie perplessità, però bisogna pur provare no?
P.S. : Da quando pubblicate anche gli articoli sul vino vi seguo ancora con più piacere.

Francesco

31/3/07 12:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

Caro Francesco, certo che devi provare! Corri il rischio, spendendo dieci euro, di ritrovarti un vino semplicemente delizioso. Al Bosco Caldaia in termini di struttura (acidità, sostanze minerali, tannini, polialcoli ecc. ecc.) non manca nulla. Tieni presente che la temperatura di conservazione incide sulla maturazione. Due gradi in più o in meno potrebbero significare un anno in più o in meno. Evita sbalzi eccessivi, tienila coricata e al buio, ed aspetta fiducioso.

31/3/07 5:55 PM  

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