Regimen Sanitatis Salernitanum
Seduto a pensare. Apparentemente a nulla che riguardi ciò di cui andrò a scrivere. La gente, la società, le guerre, la televisione, la naturalità deposta, i giovani ed il futuro. Nel calendario del mese di marzo del Maiale Ubriaco c’è scritto che il 12 del mese Stefano scriverà della Regola Sanitaria Salernitana, della Scuola Medica insomma. Fin qui tutto a posto e discordia tra i pensieri inquietanti di cui sopra. Ma il punto è questo: nell’introduzione della Regola – versione italiana di Fulvio Gherli (1733) – si traccia il profilo storico dell’Hippocratica civitas (appellativo attribuito alla città di Salerno agli inizi del Medioevo proprio perché essa rappresentò un importante centro di organizzazione della cultura e, particolarmente, della medicina). Tale profilo è giustamente e verbalmente inserito nel contesto panoramatico della città, piccola perla del meridione, illustre porto e meta di tante illustri menti. Quello che io mi chiedo, banalmente anche, è quanti conoscano la storia della Scuola Medica, nonostante le frequenti edizioni sull’argomento; quanto i cittadini ritengano importante prescindere almeno un po’ (anche solo per dialogare con le proprie radici) dai principi del Regimen Sanitatis Salernitanum. Che vuol dire? Che spesso abitiamo un contenitore senza conoscerne il contenuto. Che guardiamo la TV e dibattiamo delle più disparate problematiche, rimanendo però delocalizzati, come appesi a mezz’aria. Lo sguardo è orizzontale e non volge altrove. Più in alto, indietro, indietro nel tempo. A quando la città si fondò e il Medioevo le diede l’appellativo di Hippocratica Civitas (ep pure tutti guardano inebetiti questa parola impressa sugli stemmi comunali). Salerno come centro di organizzazione della cultura, particolarmente nel campo della medicina. La Scuola Medica rappresentò il pensiero scientifico dell’Occidente e dell’Oriente europeo, col quale la vicina repubblica di Amalfi ebbe rapporti intensi, e non soltanto di natura commerciale. Una leggenda attribuisce la fondazione della Scuola ad un Latino, un Greco, un Arabo ed un Ebreo. Quello che ignoriamo è invece il periodo esatto in cui essa ebbe origine. Nel suo massimo periodo di splendore la Scuola diventò celebre in tutto il mondo. Allievi provenienti da ogni regione vi conseguivano la laurea, potendo così esercitare la loro professione. Allo stesso modo alla Scuola giungevano i pazienti, compresi i reduci dalle Crociate che si recavano a Salerno per farsi curare ferite e malattie. La Scuola fissò la propria dottrina in un documento letterario di fondamentale importanza, il Regimen Sanitatis Salernitanum, poema didattico contenente prescrizioni dietetiche e consigli per la prevenzione delle malattie. E questo ci piace e ci incuriosisce. Il documento letterario è in sé una raccolta di aforismi. Consigli medici che vedono la naturalità del rapporto uomo-corpo alla base di una sensibilità medica oramai lontana, sottratta, dimenticata, soppiantata dalla chimica medicinale, dalla tecnologia, dalle pillole per il mal di testa (immediata risoluzione del dolore), dal rumore delle macchine di una palestra. Scoprire il Regimen Sanitatis significa recuperare il rapporto con il corpo, leggere se stessi all’interno del cosmo ed in rapporto con esso. Poi, e cosa per noi più importante (e conseguenza diretta), ritrovare tutti i benefici delle sostanze naturali; i frutti della Terra armonicamente aiutano a migliorarci e sa tanto di comunione, di riconciliazione…a costo di essere mielosi e banali! Scorrendo le pagine del Regimen troviamo tutti i rimedi naturali per depurare il fisico, per mantenere questo rapporto di attenzione (diremmo oggi) con la Natura.
Il porro che rende feconde le fanciulle; il Pepe nero che giova ai dolori di stomaco e alla tosse; Aglio e Ruta, Rafano e Noci contro i rei veleni. Scegli per abitar l’aere che sia Lucido, non di nebbia oscuro intorno, non di vapori impuro. L’eccesso di vino che conturba la voce chiusa tra le rauche fauci. Leggere il Regimen è interessante, divertente e concilia la volontà di volgere gli occhi alle proprie radici. Tradotto in tutte le lingue a partire dal XVI secolo potrete trovarlo con poca difficoltà in giro per la rete. Diverse librerie antiquarie ne posseggono qualche copia e non è complicato riuscire a trovare anche una moderna edizione. Per approfondire l’argomento e leggere alcuni aforismi potete andare qui e anche qui. Naturalità. Corpo. Mente. Uomo. Equilibrio. Ne parleremo ancora.
Il porro che rende feconde le fanciulle; il Pepe nero che giova ai dolori di stomaco e alla tosse; Aglio e Ruta, Rafano e Noci contro i rei veleni. Scegli per abitar l’aere che sia Lucido, non di nebbia oscuro intorno, non di vapori impuro. L’eccesso di vino che conturba la voce chiusa tra le rauche fauci. Leggere il Regimen è interessante, divertente e concilia la volontà di volgere gli occhi alle proprie radici. Tradotto in tutte le lingue a partire dal XVI secolo potrete trovarlo con poca difficoltà in giro per la rete. Diverse librerie antiquarie ne posseggono qualche copia e non è complicato riuscire a trovare anche una moderna edizione. Per approfondire l’argomento e leggere alcuni aforismi potete andare qui e anche qui. Naturalità. Corpo. Mente. Uomo. Equilibrio. Ne parleremo ancora.
Etichette: medicina, Salerno, Scuola Medica Salernitana
4 Comments:
Che bello leggere questo post. Ho letto e "studiato" il regimen perchè dato il mio piccolo contributo ad un evento che si è svolto agli inizi di dicembre al borgo Terravecchia di Giffoni Valle Piana e che ha coinvolto anche altri due paesi vicini, Eboli e San Cipriano Picentino. L'evento, non so se ne avete sentito parlare, Trotula:civiltà e tolleranza, richiamava proprio i principi introdotti dalla scuola medica salernitana applicandoli ai giorni nostri, nel tentativo di creare una riconciliazione tra evidenti segni di intelligenza, tolleranza e civiltà ai problemi invece di intolleranza, religiosa, culturale, sociale e poliitica protagonisti dei nostri "moderni" tempi. Un percorso che ovviamente riprendeva anche gli insegnamenti del regimen, l'utilizzo e le proprietà delle erbe medicinali e il loro uso nella cucina medioevale e moderna. Tutto molto interessante ed educativo...
Hey ma perchè non lo rendete disponibile voi? ih ih, mi avete incuriosita. Bello questo articolo. Sono stata a Salerno nel 2004 ed è bellissima. Ciao.
ma ciao! Grazie x essere tornato a trovarmi...anche io non passo da un pò. ma c'è una ragione...la stessa x cui non passo negli altri miei amati blog di cucina e dintorni... mi sono messa a dieta!!!
:D
ed è troppo dura, sei una tentazione troppo grande con le tue squisite ricettuzze! ;)
però passa quando vuoi tu da me, sei benvenuto!
Da buona salernitana non posso fare a meno che congratularmi con voi. Per questo interessante articolo e per tutto il blog. Vi ho scoperti proprio mentre cercavo notizie sulla Scuola medica per una ricerca. Grazie.
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