Le Porc Soul a Paris!
Questo è un post light.
Il soggiorno parigino sta per concludersi. Siamo sbarcati nella Cité precisamente 11 giorni fa. In tutto questo tempo il nostro interesse si è concentrato sulle opportunità di lavoro, intervallando colloqui in atelier con appassionanti visite alle mostre in giro per la ville. Una su tutte la mostra-evento di David Lynch presso la Fondation Henri Cartier-Bresson pour l’Arte Contemporaine. Se potete andateci, mai vista una mostra così completa. Segnaliamo anche la mostra fotografica di Atget, uno dei padri della fotografia. Attraverso i suoi scatti (ogni foto è timbrata ed è patrimonio storico-culturale) è possibile vivere la Parigi di fine 800 e primi del 900: strade, mestieri, povertà, gastronomia, moda, abbandono, case chiuse, parchi, carrozze, botteghe, vagabondi & barboni. Uno degli scatti di Atget, in particolare, fu caro ai Surrealisti che lo pubblicarono sul n° 7 della propria rivista. Il Surrealismo è anche tutto in quella foto. E’ difficile riassumere il resto, ed è difficile raccontare al volo Parigi. Diciamo solo che siamo stati e stiamo benissimo; che è probabile che in un futuro prossimo il Maiale Ubriaco si faccia anche da qui e che tutto, compreso il tempo atmosferico, ha giocato a nostro favore! Non possiamo lasciarvi senza qualche dritta sul panorama mangereccio. Dunque: se avete voglia di vivere Parigi anche nella gastronomia, quella di tutti i giorni, fatta di gente, caffè lungo a buon mercato (dite serré e lo avrete ristretto!???) e zuppe di cipolla, allora buttatevi nei bistrot. La maggior parte delle volte mangerete discretamente ma quello che più importa è che vivrete davvero Parigi e i parigini. Qualcuno ha scritto che se passate un’intera giornata seduti al tavolo di un bistrot in compagnia di un buon libro (frequenti anche i PC), riuscirete a palpare la “pariginità”. Non scordate poi di fare un giro nei mercati. Dal Marché d’Aligre (Place d’Aligre – metro Ledru Rollin – tutti i giorni tranne il lunedì) ai souk, i mercati dei quartieri arabi e magrebini di Belleville, Barbès, la Goutte d’Or. Bellissimo il Marché Biologique Raspail. Terrine, patè, fois gras e formaggi in quantità. Tutto rigorosamente bio, dal produttore al consumatore.
Abbiamo mangiato bene e in abbondanza da Chez Papa, quello a Gambetta (noi abitiamo proprio li :-) . Le insalate gargantuesche (così recita il fitto menu), la tarte a l’onion e quella au poires au chocolat chaud ci hanno lasciato pancia e palato soddisfatti. Il vino in caraffa è ottimo. Altro posto è la crèperie Le Petit Josselin (59, rue du Montparnasse). Qui fate un salto nel mondo della galette bretone che accompagnerete con del sidro a buon mercato. Davvero da provare. Questo è quanto..anzi è poco, ma ne parleremo con più tranquillità. Promesso. Un abbraccio a tutti, compreso il resto del sangue nobile del Maiale Ubriaco.
Il soggiorno parigino sta per concludersi. Siamo sbarcati nella Cité precisamente 11 giorni fa. In tutto questo tempo il nostro interesse si è concentrato sulle opportunità di lavoro, intervallando colloqui in atelier con appassionanti visite alle mostre in giro per la ville. Una su tutte la mostra-evento di David Lynch presso la Fondation Henri Cartier-Bresson pour l’Arte Contemporaine. Se potete andateci, mai vista una mostra così completa. Segnaliamo anche la mostra fotografica di Atget, uno dei padri della fotografia. Attraverso i suoi scatti (ogni foto è timbrata ed è patrimonio storico-culturale) è possibile vivere la Parigi di fine 800 e primi del 900: strade, mestieri, povertà, gastronomia, moda, abbandono, case chiuse, parchi, carrozze, botteghe, vagabondi & barboni. Uno degli scatti di Atget, in particolare, fu caro ai Surrealisti che lo pubblicarono sul n° 7 della propria rivista. Il Surrealismo è anche tutto in quella foto. E’ difficile riassumere il resto, ed è difficile raccontare al volo Parigi. Diciamo solo che siamo stati e stiamo benissimo; che è probabile che in un futuro prossimo il Maiale Ubriaco si faccia anche da qui e che tutto, compreso il tempo atmosferico, ha giocato a nostro favore! Non possiamo lasciarvi senza qualche dritta sul panorama mangereccio. Dunque: se avete voglia di vivere Parigi anche nella gastronomia, quella di tutti i giorni, fatta di gente, caffè lungo a buon mercato (dite serré e lo avrete ristretto!???) e zuppe di cipolla, allora buttatevi nei bistrot. La maggior parte delle volte mangerete discretamente ma quello che più importa è che vivrete davvero Parigi e i parigini. Qualcuno ha scritto che se passate un’intera giornata seduti al tavolo di un bistrot in compagnia di un buon libro (frequenti anche i PC), riuscirete a palpare la “pariginità”. Non scordate poi di fare un giro nei mercati. Dal Marché d’Aligre (Place d’Aligre – metro Ledru Rollin – tutti i giorni tranne il lunedì) ai souk, i mercati dei quartieri arabi e magrebini di Belleville, Barbès, la Goutte d’Or. Bellissimo il Marché Biologique Raspail. Terrine, patè, fois gras e formaggi in quantità. Tutto rigorosamente bio, dal produttore al consumatore.
Abbiamo mangiato bene e in abbondanza da Chez Papa, quello a Gambetta (noi abitiamo proprio li :-) . Le insalate gargantuesche (così recita il fitto menu), la tarte a l’onion e quella au poires au chocolat chaud ci hanno lasciato pancia e palato soddisfatti. Il vino in caraffa è ottimo. Altro posto è la crèperie Le Petit Josselin (59, rue du Montparnasse). Qui fate un salto nel mondo della galette bretone che accompagnerete con del sidro a buon mercato. Davvero da provare. Questo è quanto..anzi è poco, ma ne parleremo con più tranquillità. Promesso. Un abbraccio a tutti, compreso il resto del sangue nobile del Maiale Ubriaco.
A cura di Stefano Tripodi
Etichette: Atget, Chez Papa, David Lynch, galette, Le Petit Josselin, Paris
10 Comments:
heilàaa...bellissima questa parigi, mi hai fatto proprio venir voglia di ritornarci prima possibile....forse già all'inizio dell'estate, chissà che non ci si riesca ad incontrare nel quartiere latino .. ;-)
°besos_B
Che bello e che voglia. Mitico Lynch. Ti invidiooooo....
Ciao, da Petit Josselin ci sono stato. Hai ragione è davvero ottimo e da consigliare. Ho letto la tua antropologia delle fave. Complimenti. Così ho scoperto il blog che è bellissimo. Da Chez Papa non ci sono stato, ci andrò! Un saluto a voi tutti. Simone
la mia presunzione di Italiana mi fa credere che nessuna cucina ( tanto meno quella francese)possa essere superiore alla nostra...abbiate pazienza per questo sfogo
besos
Io credo che la cucina sia buona tutta proprio perchè diversa. Quella francese è davvero buona, per quanto assaggiato. Nessuno ha fatto paragoni :-) . Ste-
ci vuole un pizzico di orgoglio nazionale, w l'italia
Ciao ragazzi...bello il post light. Io credo che in voi ci sia un sano orgoglio nazionale. Sempre in gamba ;-)
Passavo per dirvi che ho provato la deliziosa vignarola e vi trovo all'ombra della Tour Eiffel?
Io passo abbastanza spesso da quelle parti, magari una volta ci vediamo, che dite?
ps adoro il marche` d'aligre, tanto che mi capita di andarci anche di lunedi` dimenticando che e ` chiuso :)
wow..Paris!!! Che bello ragazzi e grazie per le dritte. Anche io ci vadi spesso, è una città fantastica ed il cibo niente male proprio. Almeno a livello popolare. Però nei Super frutta e verdura sono abbastanza insapori. Ciao.
Hai ragione Anna..però nei mercati frutta & verdura sono buone, e le spezie profumatissime. A presto. Ste-
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