giovedì, agosto 30

Scorribande d'agosto: Scario e la spiaggia dei Francesi

Conosco Remo da dieci anni.
Da circa sette o otto frequento Scario, dove lui è cresciuto d' estate e dove il mare è sembrato avergli dato la vita. Come per me Maratea, Scario è per Remo il passato tenerissimo e indelebile dell’infanzia e tutte le suggestioni profonde e interiori che un pezzo di costa come quello può suscitare.
Anche questo agosto la nostra verticale è avvenuta laggiù. Dopo esserci visti furtivamente nel periodo natalizio siamo riusciti ad incontrarci e a passare qualche giorno insieme. Avevo appena messo online il post delle “buone vacanze”, ho caricato la macchina e sono partito. Abbandonati in fretta gli orrori della Salerno-Reggio Calabria, prestissimo sono sprofondato in un soporifero viaggiare, lento e sotto i 100, cullato dal paesaggio e da poca musica in diffusione. E’ sorprendente come certi luoghi e certa aria siano in grado di generare una sensazione di benessere progressivo; sensazione che è quasi vicina agli ultimi attimi prima del prendere sonno. Scario è un piccolo paesino del Golfo di Policastro [Parco del Cilento (SA)] e, ironia della sorte, dal mare del porto, di fronte e all’orizzonte, si vede Maratea. La natura carsica delle rocce fa si che il mare sia uno dei più limpidi della zona, ricco di sorgenti d’acqua dolce. Per raggiungere le spiagge è necessario prendere una barca o i “barconi”, traghetti del mare che salpano dal mattino sino al tramonto. La vista della costa è spettacolare. Onirica e dolce. Chiunque sia legato affettivamente ad un luogo può capire quali sensazioni sto cercando di portare alla mente.
Il nostro racconto comincia qui. Di buon ora prendiamo una barca in affitto ed usciamo dal porto. Superando i barconi e cavalcando le onde arriviamo all’ultima spiaggia, quella meno affollata, quella più estrema, situata giù a picco, sotto i costoni rocciosi della Ciolandrea: la spiaggia dei Francesi.

Poco più indietro, alle spalle del bagnasciuga, coperto da una piccola radura, sta un rudere, una bicocca abitata da un pastore. Tutti i giorni, Saverio, scende a piedi dal monte giù in spiaggia. Prepara spianate di formaggi di capra, pane fresco, salumi, e a richiesta indimenticabili grigliate di carne. Tutti i prodotti, vino compreso, sono fatti da lui. Sotto un grande albero ha sistemato alcuni tavolacci di legno, illuminati, alla sera, da lampade a gas legate tra i rami. L’atmosfera è di estrema semplicità e convivialità. La bellezza è arrivare laggiù, bagnare le membra e passare qualche ora in sua compagnia, mangiando e bevendo, sentendolo suonare la fisarmonica, godendo la pace. La gente, attirata dal suono, pian piano si lascia portare, abbandona la spiaggia per venire a ballare. Sono volti tipici, bruciati dal sole; o incuriositi, delicati e gioiosi. Non nascondo che per molti è diventato un appuntamento fisso. In tanti, come in gara, prenotano grigliate o forme intere di formaggio, poi vino e lambiccato.

Saverio scruta la mia macchina fotografica. L’invadenza del mio obbiettivo gli da i nervi. Il gap è: fotografare e scrivere di un posto e di un’umanità perché se ne serbi il rispetto e il ricordo; rischiare di distruggere l’equilibrio del tutto per l’eccesso di pubblico. Ma il Maiale conosce i suoi polli. Evitando informazioni che potreste reperire ovunque, quello che qui preme è raccontare ancora una volta un’umanità e una Natura. Dalle rughe del volto di questo meraviglioso pastore, alla bontà dei suoi prodotti serviti con semplicità ma con gusto su taglieri di legno, quello che ne viene fuori è che a volte ci sono cose che non hanno prezzo. Che non possono essere commercializzate. Vendute. Saverio e la spiaggia dei Francesi non sono nessun pacchetto turistico. Se vi capitaste, abbiatene cura. Viceversa distruggereste un equilibrio fatto di gesti, di uomini, di prodotti, cose e occhi che meritano rispetto per tutto quello che danno. Dietro la vita di tutti i giorni, dietro la routine, dietro discussioni e nevrosi, ci sono momenti come questo. Tutti, prima o poi, trovano un momento simile. Un istante in cui chiudere gli occhi e provare a pensarsi. Un attimo di pace fatto di cose buone e uomini buoni. Magari un po’ burberi, ma buoni come il pane. A noi importa potervene raccontare i frammenti. E suggerire, a chi potesse, di fare un salto giù ai Francesi. Magari in settembre. Quando l’acqua sembra cristallo e Saverio è ancora lì ad aspettarvi.

Arrivati a Scario, dirigetevi verso il porto.
Prendete uno dei barconi che raggiungono le spiagge.
[costo a persona: 5,00 euro andata & ritorno]
Una volta a bordo chiedete di scendere alla spiaggia dei Francesi.
Qui chiedete di Saverio...oppure seguite la musica.

Stefano Tripodi

fotografie: Stefano Tripodi & Remo Morretta

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15 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Cari ragazzi,
per un attimo leggendo il vostro intervento, mi è parso quasi di percepire la voglia di far conoscere un psto magnifico e nello stesso tempo di salvaguardarlo.
Nel senso..ok farlo conoscere, ma che la notizia non si sparga..altrimenti si rischia veramente di alterare un equilibrio stabile che fino ad ora ha retto perfettamente.
Questo, personalmente, vi fa onore.
Il ns. Paese è ricco di posti e persone che vanno scoperte in sordina, per goderne fino in fondo la misticità e cercando di captare nella loro "povertà/umiltà" la vera "ricchezza".
Perciò grazie ragazzi come sempre..e grazie a tutti i "Saverio" e a tutte "le spiagge dei Francesi" per tutto quello che ancora ci sanno dare..
ciao
Filippo

31/8/07 12:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

Torno a leggervi sempre con estremo piacere.
Durante gli ultimi attimi prima del prendere sonno la sensazione è di profonda protezione e calore: un po' come gustare i vostri racconti.

31/8/07 4:19 PM  
Anonymous Anonimo said...

Resoconto appassionante. Purtroppo sono già al lavoro, altrimenti ci sarei già andata. E' incredibile come riusciate a rendere il fascino delle cose umane. Complimenti.

31/8/07 7:16 PM  
Blogger sergio said...

solo la semplicità, riesce ha toccare il cuore della gente perbene?

a presto.

31/8/07 7:58 PM  
Blogger sergio said...

il punto interrogatiivo doveva essere esclamativo.

scusate

31/8/07 8:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

bravo stefano!!!!!

1/9/07 1:48 PM  
Anonymous Anonimo said...

Incantata! Da queste parole, dal modo in cui sono composte. Vi leggo da poco e sono piacevolmente colpita. Besos

1/9/07 6:16 PM  
Anonymous Anonimo said...

gran bel appunto di viaggio, e grazie per le segnalazione dei posti, e concordo in pieno il rifuggire i posti segnalati da guide ecc, personalmente io vado molto a naso e il più delle volte c'azzecco!istinto goloso mi fà essere un cane-tartufo!buona domenica!PS: se passate dal mio blog troverete pesto insolito è mediterraneo.

2/9/07 10:23 AM  
Blogger il maiale ubriaco said...

caravaggio: alle volte però le guide ci azzeccano, o tentano d'azzeccarci :-)

filippo: suona un pò strano parlare di un posto al pubblico e poi pensare che sia sempre meglio una bassa affluenza. O quantomeno controllata. Il fatto è che spesso c'è poca autodisciplina, poco rispetto. A quel punto quel luogo perde la sua magia.
Un saluto a tutti. Ste-

2/9/07 2:10 PM  
Blogger Lefrancbuveur said...

bello questo post e soprattutto il penultimo!
ciao
lfb

3/9/07 5:32 PM  
Anonymous Anonimo said...

Complimenti per il blog, i post e le splendide foto, vi inserisco tra i miei link!

Michelangelo
www.micheblog.wordpress.com

3/9/07 10:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

come non darti ragione.come te amo maratea per le mie origini e amo da un pò anche il cilento che pian piano con i suoi paesaggi incantenvoli mi sta conquistando.spero infatti di riuscire a passarre qualche fine settimana settembrino da quelle parti.ciao.anna

5/9/07 1:05 PM  
Blogger il maiale ubriaco said...

Ciao anna,
ti auguro di riuscire a passare almeno un fine settimana. Che sia pieno di sole e brezza di settembre. (spero di non portarti male:) Ste-

5/9/07 2:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

La spiaggia dei Francesi e Saverio sono esattamente come li hai descritti, me li ricordo. Ho visto anche le sue sfuriate contro i turisti che sembra allo stesso tempo amare, perche gli portano reddito, ed odiare, perche gli rovinano il "suo" paradiso. E qui c'è il paradosso. Conoscere per preservare o nascondere per conservare?

10/7/10 12:17 AM  
Anonymous Miss coincidence said...

Saverio fa sfuriate solo con le persone che non mostrano rispetto!! ad iniziare da quelli che vanno la' e si guardano attorno senza dire buongiorno o quelli che iniziano a fare foto senza chiedere se dispiace o a quelli che lasciano la spazzatura in giro. adesso e' vero che portano "economia" ma e' anche vero che non sembre sembrano persone civili! ...

10/7/10 8:53 AM  

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