Ancóra Marennà
Di Marennà il Maiale Ubriaco aveva già parlato qui un centinaio di giorni fa con un bel post firmato dal buon Riccardo Vecchio. Avevamo poi rapidamente accennato di un nostro secondo passaggio, nel pezzo tipicamente estivo dedicato alle scorribande di luglio. Come promesso, eccovi il resoconto esclusivo del pranzo. Come anticipato, questo è ciò che resta nella nostra memoria come piacevolissimo ricordo di quel giorno.
Domenica 29.07.2007, ore 13,30
Innanzitutto due parole sull'ambiente, che in contro tendenza rispetto alla voce di popolo, non ho trovato minimamente freddo, probabilmente aiutato dalle luci del giorno. La sala è davvero ben fatta: vetri molto ampi, con una vista suggestiva sul territorio irpino. Niente folk, spazio alla funzionalità, all'eleganza, alla privacy. Le sedute Poltrona Frau (come il menù e la carta dei vini) son comodissime, l'hotellerie è molto curata, i piatti Rosenthal, le posate firmate Vignelli e disegnate in esclusiva per Marennà sono coordinate in un unico set con il cubo portaghiaccio.
Dicevamo quindi spazio all'intimità e alla tranquillità, merito anche (e questa è la vera piacevole sorpresa) di un servizio impeccabile, ma mai forzato, sempre cordiale e mai abbottonato, allo stesso tempo professionale e alla mano, quindi molto naturale. Ma veniamo alla proposta gastronomica. L'occasione era ghiotta ed invitante, dal momento che da pochissimi giorni c'era un nuovo menù tutto pensato dallo chef Paolo Barrale.
Si inizia con il Benvenuto dello chef composto da un inaspettato quanto ben riuscito muss' é puorc' a forma di piccolo cubetto in versione rimodernata; una vellutata di fagioli di Controne (con una spolverata di caffè) servita in una tazzina e una cozza in tempura poggiata sul cucchiano; e infine una spuma di ricotta di bufala con un piccolo pomodoro secco caramellato. Bhè se questo è solo l'inizio le aspettative non possono che aumentare! In contemporanea arrivano anche dei grissini e dei pani appena sfornati. Ordiniamo del Pietracalda 2006 a bicchiere che come aperitivo d'ingresso va più che bene.
Passiamo agli antipasti con un Battuto di Scottona (servito con un uovo, del tartufo, del caciocavallo podolico per un viaggio intorno al filetto) e un Cannolo di pane ripieno di baccalà mantecato, friggitelli e olive in sorbetto. Entrambe le proposte, seppure nella loro diversità interpretativa, sono stuzzicanti e deliziose. Noi osiamo bevendoci su un po' di Campanaro 2005.
Dopo questi ottimi apripista è la volta dei primi: Gnocchi di pane e ricotta con agnello e aria di pecorino e Spaghetti di Gragnano coniglio e pioppini. Direi che gli spaghetti di Gragnano rappresentano un eccellente piatto unico che vince su tutto, ben bilanciato, con un gusto vibrante e in evoluzione, sempre ricco di nuovi sapori inaspettati, mai monocorde! In contemporanea facciamo aprire un Serpico e un Patrimo entrambi 2004. Nell'attesa delle altre pietanze si chiacchiera, si discute e si sfoglia un book con le foto di Luca Vignelli e Alberto Peroli, una traccia del territorio che testimonia il rinascimento enologico del meridione d'italia.
Adesso tocca ai secondi. I piatti sono sempre presentati con molta semplicità e poca autocelebrazione. Avevamo scelto il Maialino da latte in "dolceforte" di San Marzano con scarole all'acciuga e la Spalla d'agnello cotta piano piano (con polpette di melanzane, ricotta di fuscella e salsa alla menta). Il menù è costantemente in crescendo, come dessert abbiamo delle Albicocche alla lavanda, cannolo bretone al cioccolato e moscovado e l'ormai celebre Giffoni e Bronte in dolcezza. Piccola nota di umanità con le albicocche alla lavanda c'era in abbinamento del latte di mandorla che i ragazzi dimenticano di servire. Pazienza beviamo un bel bicchiere di Privilegio 2004; il piatto non verrà conteggiato nel conto.
In definitiva oserei dire che da Marennà bisogna andarci, perchè è inutile descriverlo, è inutile parlarne, è inutile discuterne. Inutile ma bello! E' un luogo dove i soldi si spendono con estremo piacere e gioia, dal momento che tutto (e dico tutto) è proporzionale alla qualità dell'offerta.
Marennà come fare la marenna, come andare a merendare, come raccontare. Che soddisfazione e che piacere farsi coccolare a Marennà.
Riepilogo conto: (€ 153 x 2 persone)
2 menù: € 86
3 calici Pietracalda: € 12
2 calici Campanaro: € 9
2 calici Serpico: € 14
2 calici Patrimo: € 20
2 calici Privilegio: € 12
Marennà
Feudi di San Gregorio
Località Cerza Grossa
83050 Sorbo Serpico (AV) Italy
tel 0825 986621
Aperto dal mer. al sab. pranzo/cena,
dom. pranzo.
www.feudi.it
Giacinto Chirichella
Domenica 29.07.2007, ore 13,30
Innanzitutto due parole sull'ambiente, che in contro tendenza rispetto alla voce di popolo, non ho trovato minimamente freddo, probabilmente aiutato dalle luci del giorno. La sala è davvero ben fatta: vetri molto ampi, con una vista suggestiva sul territorio irpino. Niente folk, spazio alla funzionalità, all'eleganza, alla privacy. Le sedute Poltrona Frau (come il menù e la carta dei vini) son comodissime, l'hotellerie è molto curata, i piatti Rosenthal, le posate firmate Vignelli e disegnate in esclusiva per Marennà sono coordinate in un unico set con il cubo portaghiaccio.
Dicevamo quindi spazio all'intimità e alla tranquillità, merito anche (e questa è la vera piacevole sorpresa) di un servizio impeccabile, ma mai forzato, sempre cordiale e mai abbottonato, allo stesso tempo professionale e alla mano, quindi molto naturale. Ma veniamo alla proposta gastronomica. L'occasione era ghiotta ed invitante, dal momento che da pochissimi giorni c'era un nuovo menù tutto pensato dallo chef Paolo Barrale.
Si inizia con il Benvenuto dello chef composto da un inaspettato quanto ben riuscito muss' é puorc' a forma di piccolo cubetto in versione rimodernata; una vellutata di fagioli di Controne (con una spolverata di caffè) servita in una tazzina e una cozza in tempura poggiata sul cucchiano; e infine una spuma di ricotta di bufala con un piccolo pomodoro secco caramellato. Bhè se questo è solo l'inizio le aspettative non possono che aumentare! In contemporanea arrivano anche dei grissini e dei pani appena sfornati. Ordiniamo del Pietracalda 2006 a bicchiere che come aperitivo d'ingresso va più che bene.
Passiamo agli antipasti con un Battuto di Scottona (servito con un uovo, del tartufo, del caciocavallo podolico per un viaggio intorno al filetto) e un Cannolo di pane ripieno di baccalà mantecato, friggitelli e olive in sorbetto. Entrambe le proposte, seppure nella loro diversità interpretativa, sono stuzzicanti e deliziose. Noi osiamo bevendoci su un po' di Campanaro 2005.
Dopo questi ottimi apripista è la volta dei primi: Gnocchi di pane e ricotta con agnello e aria di pecorino e Spaghetti di Gragnano coniglio e pioppini. Direi che gli spaghetti di Gragnano rappresentano un eccellente piatto unico che vince su tutto, ben bilanciato, con un gusto vibrante e in evoluzione, sempre ricco di nuovi sapori inaspettati, mai monocorde! In contemporanea facciamo aprire un Serpico e un Patrimo entrambi 2004. Nell'attesa delle altre pietanze si chiacchiera, si discute e si sfoglia un book con le foto di Luca Vignelli e Alberto Peroli, una traccia del territorio che testimonia il rinascimento enologico del meridione d'italia.
Adesso tocca ai secondi. I piatti sono sempre presentati con molta semplicità e poca autocelebrazione. Avevamo scelto il Maialino da latte in "dolceforte" di San Marzano con scarole all'acciuga e la Spalla d'agnello cotta piano piano (con polpette di melanzane, ricotta di fuscella e salsa alla menta). Il menù è costantemente in crescendo, come dessert abbiamo delle Albicocche alla lavanda, cannolo bretone al cioccolato e moscovado e l'ormai celebre Giffoni e Bronte in dolcezza. Piccola nota di umanità con le albicocche alla lavanda c'era in abbinamento del latte di mandorla che i ragazzi dimenticano di servire. Pazienza beviamo un bel bicchiere di Privilegio 2004; il piatto non verrà conteggiato nel conto.
In definitiva oserei dire che da Marennà bisogna andarci, perchè è inutile descriverlo, è inutile parlarne, è inutile discuterne. Inutile ma bello! E' un luogo dove i soldi si spendono con estremo piacere e gioia, dal momento che tutto (e dico tutto) è proporzionale alla qualità dell'offerta.
Marennà come fare la marenna, come andare a merendare, come raccontare. Che soddisfazione e che piacere farsi coccolare a Marennà.
Riepilogo conto: (€ 153 x 2 persone)
2 menù: € 86
3 calici Pietracalda: € 12
2 calici Campanaro: € 9
2 calici Serpico: € 14
2 calici Patrimo: € 20
2 calici Privilegio: € 12
Marennà
Feudi di San Gregorio
Località Cerza Grossa
83050 Sorbo Serpico (AV) Italy
tel 0825 986621
Aperto dal mer. al sab. pranzo/cena,
dom. pranzo.
www.feudi.it
Giacinto Chirichella
Etichette: Feudi di San Gregorio, Marennà, Paolo Barrale, Sorbo Serpico
2 Comments:
ottimo deve essere. quando capito da quelle parti ci vado!
stasera voglio andarci.
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