giovedì, marzo 20

Risotto con finocchi ed erba cipollina

Questo è un post naturale, di stagione e vegetariano!
È proprio il caso di dire che la primavera è arrivata. Non so da voi, ma qui iniziano quelle belle giornate di sole che ti scaldano l’anima, un vento mite accarezza i rami del piccolo salice e l’erba un po’ incolta del mio giardino. Una primavera che ahimé, si rivela solo dall’altra parte della finestra di casa mia, mentre io abbonato e abbandonato oramai ad un incessante stato febbrile e ad un ruvido fazzoletto di carta, me ne sto in cucina, al calduccio, sognando lunghe passeggiate e altrettanto lunghe mangiate all’ombra di una pergola in fiore. Inoltre, immagino voi tutti ne siate al corrente (perché io fino a qualche ora fa non ci avevo ancora fatto caso), fra un paio di giorni è Pasqua. Tempo di riflessione, riposo e preghiera (per qualcuno); il momento giusto per starsene con le persone più care, staccare la spina (ed il cellulare); e pure un modo per passare un po’ di tempo in cucina, prepararsi a delle epiche mangiate fra amici (Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi!) e stappare quella bottiglia di vino che chissà da quanto tenevate da parte per le occasioni speciali. “Caspita”, mi sono detto, “il Maiale Ubriaco certo non può tirarsi indietro in questo momento cruciale, la gente si aspetterà qualcosa, almeno gli auguri se non proprio una ricetta”. Si dai, ammettetelo che quando non ci siamo sentite la nostra mancanza, che i nostri racconti vi fanno sorridere e le nostre ricette mangiar bene, che in fondo proprio non ce la fate a proseguire la giornata senza di noi!! Scherzi a parte io e Stefano, prima di sparire per qualche giorno, abbiamo pensato di dedicarvi questo post ed augurarvi buone feste, con la speranza che al nostro ritorno sarete ancora qui a farci compagnia. Allora buona Pasqua!

Ingredienti x 4 persone

200 gr di riso violone nano
1 finocchio
1 mazzetto di erba cipollina
1 spicchio d’aglio
5-6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 litro d’acqua
scalogno
basilico
sale
pepe bianco

In una pentola capiente lasciare imbiondire nell’olio extravergine ed il burro rito di uno spicchio d’aglio. Aggiungere il finocchio tagliato a cubetti grossolani, abbassare la fiamma e lasciar consumare. Aggiustare con una presa di sale e spruzzare con del pepe bianco. A questo punto aggiungere il riso e sfumare con del vino bianco. Preparare (potete farlo anche prima) un leggerissimo brodo a base di scalogno e basilico e procedere con il metodo classico di cottura del riso. Dopo qualche minuto aggiungere l’erba cipollina tritata e rimestare delicatamente. A cottura ultimata spegnere la fiamma, mantecare con una piccola noce di burro e lasciar riposare per circa 5 minuti, chiudendo la pentola col coperchio. Servire ben caldo.

Remo Morretta

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domenica, marzo 16

Minestra di farro con catalogna e primosale


Questo è un post riflessivo!
Un buon lunedi a tutti. La settimana inizia all'insegna dei traslochi. Ebbene si: pare che lo sfrattato abbia trovato una dimora. Perciò passerò questi ultimi tre giorni prima delle vacanze pasquali ad organizzare le mie cianfrusaglie, impacchettare il mio Mac, preservare da urti e polvere i corpi macchina e gli obbiettivi, smontare il letto matrimoniale che mi sono comprato. Ieri sera sono venuti a trovarmi 2 amici della mia città. Insieme siamo andati a sentire la presentazione del nuovo album degli Autechre, eclettico duo padre di certa elettronica inglese. Una bella esperienza (io ero contento soprattutto di poter parlare un poco il mio dialetto e con persone care) anche se lo stress di queste ultime settimane mi ha giocato un brutto scherzo. Sono piombato in terra senza neanche sapere come, battendo la testa e sbucciandomi le ginocchia. Un bel colpo dunque, che per il resto della notte mi ha fatto desiderare una poltrona comoda con poggia piedi ed il mio pigiama coi pinguini. Noto - anche se non lo do a vedere - che sono desideroso di attenzioni in questo periodo :-) Fortuna che la mia metà sarà a Napoli per almeno 5 giorni. Anche lei mettendosi alle spalle un pò di stanchezza per la vita parigina d'atelier. Ma veniamo a noi e a questa minestra che stimola la mente alla riflessione, purifica l'organismo e nutre nel giusto modo. Devo dire che è squisita. E col primosale una bontà assoluta. La catalogna la trovate facilmente soprattutto qui nel Lazio. Ci potete fare saporite farciture, lessarla e condirla con un filo di olio, insomma un bel pò di cose. Quando ho finito di cucinare e quindi fotografare il piatto mi sono seduto a mangiare e ho sbirciato fuori dalla finestra. Erano andate via le nuvole e un fresco sole si affacciava sulla capitale. Saranno state le 14.00 ed è stato in quel momento che, abbagliato da quella luce improvvisa, sono sprofondato in lunghi ed appassionanti viaggi sopra e dentro le cose carezzato dalla mia immaginazione. Buon appetito e buona settimana!
Ingredienti x 4 persone
150 g di farro
600 g di catalogna
3 patate
5-6 pomodori
1 cipolla bianca
1 spicchio di aglio
primosale
olio di frantoio
sale 
pepe nero
Risciacquate con cura il farro quindi cuocetelo  in abbondante acqua salata per 40 minuti. Poi spegnete il fuoco e lasciate riposare per 10 minuti circa prima di scolare. Intanto lasciate imbiondire aglio e cipolla tagliati finemente quindi aggiungete le patate tagliate a cubetti. Mescolate e dopo 10 minuti aggiungete il pomodoro tagliato in piccoli spicchi e privato della buccia. Infine aggiungete la catalogna tagliata a listarelle e spruzzate con del pepe nero macinato al momento. Versate nella casseruola 1l di acqua bollente, cuocete per 20 minuti poi aggiungete il farro e proseguite la cottura per altri 10 minuti. Spegnete e lasciate riposare. Distribuite la minestra nelle ciotole e guarnite con del primosale tagliato in scaglie e ancora pepe nero.
Stefano Tripodi 

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lunedì, marzo 10

Fagottini con formaggio di capra e pere + salsa di pinoli, tartufo e pecorino senese

Signore e signori, vengano, si accomodino pure, non siate timidi, fatevi largo e toccate con mano. Siamo lieti di presentarvi la ricetta del Lunedì! Eh si, perché nonostante lunghi giorni di digiuno ed una lontananza un po’ forzata ce l’abbiamo fatta, siamo rientrati in cucina e “cucchiarella” di legno alla mano ci siamo ingegnati per portare alla luce un altro gustoso piatto in pieno stile maiale ubriaco. Questo appena scivolato via è stato il mio primo fine settimana da uomo libero (libero dal lavoro, chiariamo subito ogni equivoco) dopo un’estenuante tour de force in giro per l’Europa; quindi ho pensato di starmene a casa tutto il tempo, godermi il tepore e la tranquillità delle quattro mura domestiche e perché no, iniziare una nuova avventura culinaria. In dispensa non avevo tanto, il congelatore lo uso poco (preferisco prodotti freschissimi) ed il frigo…lasciamo stare va, diciamo che per la prossima settimana avrei un bel po’ di spesa da fare. Fortunatamente dalla mia ultima passeggiata ho portato via parecchie cosette, oltre che il ricordo di luoghi e paesaggi d’altri tempi. Squisiti formaggi, tartufi, dolci e tanto, tanto vino hanno accompagnato la mia breve pausa, bella ancor più di quanto avessi potuto immaginare. “Ma scusa, dove sei stato?”, vi starete chiedendo. "In Toscana", vi rispondo io. Ad un passo da Siena, in una piccola frazione nascosta in cima ad una collina ho trascorso qualche giorno di pace, cullato da mille pensieri e pure intento a liberarmi di un raffreddore che da tempo proprio non mi si scrollava di dosso (fra qualche giorno il diario di viaggio). La scelta del piatto di oggi è stata inevitabilmente influenzata da tutto questo, per lasciare in pochi ingredienti tutto il sapore ed il profumo di una Toscana che sinceramente mi è rimasta nel cuore. Buona settimana a tutti!

Ingredienti
x la sfoglia
500g farina
½ l acqua calda
1 tuorlo d’uovo
x il ripieno
350g formaggio fresco di capra
1 pera
x la salsa
80 gr pinoli
100 gr di pecorino senese
10 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 cucchiai di tartufo grattugiato
pepe nero
Preparare la sfoglia dei fagottini unendo in un recipiente la farina, l’uovo e ½ litro d'acqua calda (forse un po’ di meno). Impastare gli ingredienti, lasciare riposare per qualche minuto e stendere l’impasto con un matterello fino ad ottenere una sfoglia sottile.Preparare il ripieno unendo il formaggio e la pera precedentemente tritata, poi distribuire sulla sfoglia in mucchietti regolari e chiudere i fagottini, tagliandone i contorni con un coltello. Cuocere in abbondante acqua salata ed una volta scolati condire olio, pinoli, tartufo fresco grattugiato e scaglie di pecorino. Spolverare con del pepe nero e servire ben caldi.

Remo Morretta

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